La Gazzetta del Mezzogiorno
- 05/12/2005
Progetto murattiano finalmente uniti per il nuovo «centro»
Uniti. Sono più
di duecento, poco definirli commercianti, pezzi griffati nelle vetrine, nomi
e cognomi «pesanti» nella storia economica della città. Un chiodo fisso per
la testa: il progetto borgo murattiano, «far si che questo quadrilatero di eccellenza
sia percepito dall'amministrazione (e da tutti i pugliesi) come una risorsa
che può crescere e dare un colpo d'ala al territorio, solo se messo al centro
di una strategia sinergica». Il concetto messo così rischia di sfuggire. I duecento
fondano l'associazione murattiana del commercio e dei servizi. Un tema unico
che s'intrufoli tra le strade dello shopping di razza. E con la porta aperta
a professionisti e residenti. Data di nascita luglio 2005, poi alcuni mesi per
mettere a punto statuto e richieste urgenti. E l'uscita allo scoperto. Uscita
luminosa con le decorazioni natalizie (il mese sacrosanto per gli acquisti s'è
già avviato in attesa dello sprint da tredicesima). Presidente Tea Carli e vicepresidente
Carlo Saponaro, spiegano: «Un unico tema decorativo luminoso che percorre il
quadrilatero compreso tra via Andrea da Bari, corso Vittorio Emanuele,via Argiro
e via Nicolai e che ingloba via Sparano, anche oltre il giardino e si spinge
fino a via Imbriani. Un primo "esperimento" realizzato con l'impegno e il lavoro
volontario di chi ha creduto da subito, destinato ad estendersi ad un area sempre
più ampia». Ma i riflettori sono tutti su corso Vittorio Emanuele, Palazzo di
città. I commercianti nel documento sottolineano «le chiare volontà di intervento
da parte di queste amministrazione», e aspettano con speranza. Insomma amichevole
mano tesa a sindaco e giunta, pure abbraccio e doppio bacio sulla guancia, però
c'è l'elenco delle richieste (direttrici dello sviluppo) che non può aspettare.
Non troppo, almeno. Eccole: accessibilità; sicurezza, aree verdi e arredo urbano,
interazione. Firmato, comitato promotore (Tea Carli, Carlo Saponaro, Viviana
Mossa, Liborio Mincuzzi, Micaela Trizio Caiati, Achille Cippone, Gianna Giannini,
Sandro Ambrosi, Marcello Pisciotta, Antonio Asselta, Michele Spadafina, Pasquale
De Napoli, Massimiliano Antonelli, Giuseppe Aquilino, Edoardo Caizzi, Elisabetta
Ferrante, Francesco Manzari, Francesco Carofiglio). In dettaglio: nuove aree
parcheggio; ex caserma Rossani per un immediato fast park (il progetto è già
all'assessorato lavori pubblici); zona blu (l'assessore De Caro promette il
via da subito dopo le festività natalizie); implementazione metropolitana leggera;
bus elettrici locali; video sorveglianza e più presidi delle forze dell'ordine;
nuove aree pedonali; zone verdi e trasformazione in parco mediterraneo del giardino
di piazza Umberto; agenzia unica di promozione tra eventi commerciali, culturali
e spettacolari. Si può? Si potrebbe, «perché solo il gruppo è capace di far
pressione, perché solo il gruppo è capace di rappresentare le aspettative di
ognuno, altrimenti destinate a restare "attese"», dice Antonio Asselta. E Pucci
Mincuzzi che sottolinea la necessità di affrontare esigenze «tallone d'Achille»
del sistema commerciale murattiano, «accentuando il turn over nella sosta per
rendere disponibili il massimo numero di posti auto, in attesa della realizzazione
di un "sistema parcheggi"». Si può? Si deve, al più presto. Viviana e Francesca
Mossa narrano del «profumo del dicembre nel borgo murattiano, le sue tinte speciali,
i suoi odori raffinati. Non i colori sgargianti dei luoghi artificiali dello
shopping, ma la rassicurante bellezza creata nel tempo dalla creatività dei
commercianti baresi». Tutto questo, ma in libertà. Micaela Trizio Caiati (presidente
anche dell'Unione commercianti di via Sparano): «Una libertà che da queste parti
è sempre più lontana dal vivere civile». Ricorda l'ultimo atto delinquenziale
ai danni di un'azienda in via Sparano. Chiede «una presa d'atto della gravità
del problema e un reale aiuto da parte delle istituzioni. Perché noi commercianti
baresi sopportiamo da anni disagi che ci hanno portato ad un'arretratezza nello
sviluppo economico e culturale anche rispetto alla nostra provincia».
Roberto Calpista calpista@gazzettamezzogiorno.it